Edward O. Wilson ricordo dell’Accademico Stefano Turillazzi

BIOGRAFIA

E.O. Wilson, già professore per 46 anni dell’Università di Harvard, è morto il 26 dicembre 2021

L’impatto che Edward O. Wilson ha avuto sulla comprensione della Biologia Sociale è difficilmente misurabile data la vastità della sua opera e l’articolazione del suo pensiero. La sua attività si è sviluppata dallo studio della complessità del mondo delle formiche per giungere alla formulazione delle discipline sociobiologiche, all’impegno per la difesa della biodiversità, fino all’esplorazione del futuro biologico dell’uomo e del suo posto nella natura.

Innumerevoli sono gli interventi di scienziati di tutto il mondo sulla sua vita e sulla sua produzione scientifica, per cui in questo contesto mi voglio limitare alle esperienze dirette che ho avuto con lui. Uno dei suoi libri più famosi, “Le società degli Insetti”, è stato per me, giovane studente, un portale che mi ha introdotto in un mondo di infinite opportunità scientifiche, all’interno del quale altri maestri, come Leo Pardi e MJ West Eberhard, hanno raffinato i miei interessi sul particolare gruppo delle vespe sociali. Il suo libro del 1975, “Sociobiology”, assieme ai lavori di W. Hamilton, rappresentò l’inizio di un periodo, che dura tuttora, nel quale lo studio del comportamento sociale degli animali e dell’uomo si rifaceva completamente alla teoria dell’evoluzione e della selezione naturale attirando non poche critiche da parte, soprattutto, di non biologi.

Di Leo Pardi Wilson, che ebbi il piacere di accompagnare, come cicerone, in una Firenze che si preparava a celebrare, con il suo discorso inaugurale, il XX Congresso mondiale di entomologia del 1996, era un fervente ammiratore. Scienziato estremamente duttile e attento alla storia della scienza, volle in quell’occasione visitare la casa di Galileo, sulle colline di Firenze, commentando poi quella visita in una lettera di ringraziamento che mi rese orgoglioso dell’attività scientifica del mio gruppo. Lo incontrai di nuovo al Congresso di Washington sugli Insetti sociali nel 2006, dove Wilson iniziò una review delle sue attività: dalla Island Biogeography allo sviluppo della sociobiologia e alla biologia della conservazione; sempre passando attraverso lo studio delle sue amate formiche. Ricordo che, seduti l’uno di fronte all’altro per il pranzo, ebbi l’occasione di assicurarmi un’altra lezione memorabile sull’evoluzione della socialità. Anche da questo incontro nacque l’idea di istituire un corso specifico di Sociobiologia nella facoltà di Scienze MFN all’Università di Firenze, un corso che attira ancora studenti da tutta Italia.

Era una persona affabile e apparentemente timida ma pronta a rivedere le sue opinioni in ragione di nuovi dati ed evidenze. La sua parziale ritrattazione della teoria della Inclusive Fitness, in un primo tempo appoggiata incondizionatamente, fece scalpore ma la ritengo un contributo all’allargamento della visione multilivello dell’evoluzione sociale, in particolare di quella umana.